venerdì 13 febbraio 2015

Tornare dopo la gloria: Modigliani

«Il tuo unico dovere è salvare i tuoi sogni» cit. A.Modigliani

Quando nel 1906, all'età di 22 anni Amedeo Modigliani si trasferì a Parigi nessuno era più sicuro di lui in quella scelta: lasciare Livorno e andare a Parigi, la città delle avanguardie, perchè la realtà artistica toscana, fatta di paesaggi e scene rurali dipinte dai Macchiaioli, a lui stava stretta; in questo Modì era già proiettato avanti.
Ciò di cui inizialmente non si rende conto è quanto gli mancava la sua bella città, fino a quando, nel 1909, decide di tornare temporaneamente. Una volta a Livorno decidese di sottoporre le proprie opere al giudizio dei suoi amici Macchiaioli, purtroppo con esito negativo.
A questo punto Amedeo prefissa lo scopo della sua vita: diventare un pittore di caratura internazionale a Parigi, dove la sua arte può essere apprezzata e poi tornare nella sua città natale con un bagaglio pieno di esperienza e di fama.
Questo sogno diventa quasi un'ossessione quando, nell'ultimo periodo della sua vita, inizia a sentirsi realizzato, ha una moglie e una figlia, inizia ad acquisire notorietà, ma è gravemente malato di tubercolosi Ha continue visioni che richiamano a Livorno, di cui parla sempre con nostalgia. Purtroppo non riuscirà a rivedere mai più la sua terra natia ed oggi le sue spoglie riposano malinconicamente a Parigi, nel cimitero di Pere Lachaise, sognando ancora Livorno.


Alessandro Chelli

Se volete sapere di più sulla vita di Modigliani vi consigliamo un libro: “Modigliani, l'ultimo romantico” di Corrado Augias.

Se vi siete persi il primo post del rapporto di Livorno con il vento, niente paura, lo trovate cliccando QUI.

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